martedì 30 novembre 2010

- epitaffio con applauso -

E' salito al quinto piano dell'ospedale in cui s'era incastrato,
e  io spero col pigiama largo biancastro e imbarazzato
inadatto tendaggio sulla schiena di stregone
per quest'ultima imperdibile visione:
Mario Monicelli s'è ammazzato,
Mario Monicelli s'è ammazzato.

mercoledì 17 novembre 2010

- Méditations du Chlorophényl -

Quali sono le emozioni da raccontare?
Forse c'è da scegliere,
in un mare di storie, di pensieri cantati sotto la doccia.


Forse c'è da decidersi:
sapendo che in fondo all'oceano
di corone ne è affondate migliaia,
nelle reti restano solo gioielli
incrostati di splendore
soli e vuoti e presi alla gola da fantasmi senza nomi.


La mano si apre e si chiude
L'occhio si apre, ammicca
Guarda, dimentica, ne cade uno,
Ne cadono due, tre
Tutti, mucchio arlecchino, e credo beffardo
Guarda, cieco goliardo
Inconquistabile bastardo.
Si lascia appena lanciare a sassetti,
giocando ai rimbalzi o a quanto tiro più lontano.
Ma non lo trovo più strano, Manolo:
magari adesso esco in mare più piano,
da re vestito con il culo nudo
puzza di sale, puzza di pesce crudo
puzza di calli, e di smalto,
di ricordi nella pelle, di ricordi nelle dita.

Perché tu bambino, dimmi: te lo ricordi com'era una nuova corona in mano?

martedì 16 novembre 2010

- una costruttiva riflessione giovanile -

PRIMO TEMPO il Tractatus

Il culo ci travalica: egli è più forte di noi.
Culo, un'Essenza.
Pensiamo per esempio a come si manifesta nella sua complessa e polisemica realtà nel caso si voglia trovarsi un lavoro.

Cosa serve?
- avere culo
  - o in alternativa avere un BEL culo
  - o (secondo alcuni irriducibili) ESSERE culo
- farsi il culo
- leccare il culo
- spaccare il culo
- pararsi il culo
- aprirsi il culo

Il culo è quindi il centro del nostro mondo, il fulcro, la luce, il giudice e l'arbitro di tutte le umane faccende.
(senza dimenticarsi il proprio ruolo attivo in questo scambio: bisogna sempre MUOVERE il culo!)

DOMANDA:Il culo è potente come Chuck Norris?

Anche Lui porta su di sé un culo, nessuno sfugge al culo: il culo sta alle spalle.

E a volte ti esorta a prendere a calci quello degli altri, o per meglio dire:
Gli Altri Di Quello, dell'Unico Culo.
Perchè occorre non dimenticarsi che non sono 'dei d'altri tempi': sono 'tempi di altri dei'.

Ma perchè Il Culo ha fatto quello che ha fatto e l'ha fatto in modo siffatto?

Ha fatto una cagata, si dice spesso.
E non è questa la parola più bella pronunciata dal culo che è in tutti noi?

STOLTI SIAMO a voler preludere da una superiorità del culo!

Ci sediamo su di lui, lo guardiamo, lo tocchiamo, lo laviamo, ma mai lo capiamo veramente.
Povero culo?

No, già pronto è per noi il giusto castigo: una scoreggia ci seppellirà.

Ma il genere umano è troppo gretto...
Sei giunto, Uomo, al Culo?
Ti sei Elevato al Culo?

SECONDO TEMPO entusiasmo, una poesia e poco altro


Non hai dunque rispetto?!
Non hai così pudicizia?!
Non hai quel senso profondo di umiltà, che ti porta a escludere la tua voce dal bieco e chiassoso coro del mondo, e porta me al ricomprendermi, pacato nella serenità del prepararmi alla lotta esiziale, allo scontro finale?

VIVA IL CULO!!!


Non natica
Non chiappa
NON GLUTEO!
Ma culo, solo e unicamente culo.

S'è discusso, s'è discusso parecchio, s'è sceverato, s'è analizzata e sistemata una tassonomia del culo, nella sua superba polisemicità.
Sappiamo ormai che per bene vivere serve: avere culo, o perlomeno un BEL culo, farsi il culo, pararsi il culo, e nel contempo aprirsi il culo, LECCARE IL CULO!, e spaccare il culo.
ESSERE culo, dice qualcuno, ma comunque USCIRE dalla propria quadratezza e Elevarsi Al Culo

Sappiamo anche che neppure Chuck Norris è potente come il culo, rimanendogli Esso sempre alle spalle.

E per vincere un altro giro di giostra dove vai? Al 'Calcinculo'!

E quando tutto sarà finito, potrai finalmente, sereno, mandarlo a fare in culo.

 Catarsi Universale, Liquida Odissea!
Chi, unendosi, libero orbita,
chiama, umile: "lauta orchidea",
"completa uguaglianza", "luminosa ostrica"!
Come uscirne, labirinto odoroso?
(chiedo ubbidiente, libando ossequioso)

Che pienezza, che potere: è dal culo che tutto fuoriesce.
Esce ed entra: donato od accolto.
Eterno metaxy'.

In culo alla balena.

martedì 9 novembre 2010

SENSŌ 'Storie d'Appartamento' [live] 24 nov. @Arci Tambourine - 11 dic. @Arci Agorà

merc .24/11 @arci TAMBOURINE - via carlo tenca 16 - seregno (MB)
sab.11/12 @arci AGORA' - via monte grappa 27 - cusano milanino (MI)


 

- un altro posto -

In quanto qui,
nel sonno più profondo
(degli spazi in cemento
e siepi gelate)
si sentono i miei passi
solamente.


S'insinua
umido e diaccio l'assente
costernato lamento
delle strade svuotate:
attendendo che si fissi
nella mente


chiudo un occhio,
ne chiudo solo uno
e con l'altro rallento
le eunuche folate
di metri percossi
senza gente.


Mi arrendo,
ma forse nemmeno,
al tetro portento
che abbandonate
case di sassi,
debolmente


strofinano
su abbandonate scene
con tutto il talento
di certe avvizzite
vecchiette vestite di strass.
E non un'anima che senta.

domenica 7 novembre 2010

- aveva l'estasi sinuosamente sconvolto antichi nòmoi: dolenti rimproverati artigli -

ovunque:
prende tira spinge ogni respiro


sono vivo,
perché: le cellule, le cellule della pelle
tirano;


strida
sgraziate e fuori luogo, impacciate
di una certa innocenza,


ma senza nessuna passabile attenuante;


sono vivo perché?

[grufolano indegni e nascosti occhi altrui,]
[incappucciati noiosissimamente di nero.]


[quegli occhi enormi,]
[tetro teatro disney per bambini.]


sono vivo,
perché: naufraga la mia spazzatura,
il sale pulisce;


apro l'apnea ai polmoni,
dolce, nella mezzalùna delle labbra.
e il sale pulisce.


felicità sincera del sangue!

respiro: prende, tira, spinge
ogni respiro.
luna piena delle labbra.


del sangue sincero l'oblio.

-alla fine del respiro la schiena si contrae, si piega, si alza e si apre.
la cassa toracica è spalancata, pronta.-


                                                                                     la luna occhieggia sentimentale
                                                                                la marea.


sospiri gialli affettuosi e tiepidi sulla tensione sommersa:
ventaglio cinese di onde.
lei.


sorriso giallo sulla tensione sommersa,
ritrarsi,
riempirsi, nascosti,
tenuti lontani dal gesto possente di un qualche mosè
con le mani sulla bocca del rumore.
 
E spasmodiche attese d'egizi.

martedì 19 ottobre 2010

- Forse alla fine fuggo isterico - [exp. post-gliommero stupidello]

La sfida con l'occulto
(tumulto fiero!)
si trova anche davanti
ad un bancone,
se dietro accoglie - come
rigidi ceri -
figure, diciamolo,
che non son buone.
Con stomaci più forti
potremmo stare
qui fermi ad osservare
l'apocalisse
che tuona nei bicchieri
casti cantieri
per crudi esperimenti
che da un po' tenti.
Ginwhiskysourmartini:
adamantini,
alcalini ma poco.
E non è un gioco
per il cuore assistere
alle opere
di quelle tue manine.
La birra nella coca:
l'occhio trasloca.
Macelli vodka lemon
senza umanità:
risolvo come Goemon,
t'affetto a metà.
Poi scivolando via
io mi compiaccio
di aver ridato al ghiaccio
la dignità.

giovedì 7 ottobre 2010

"Notte - Lui" di Lois The Voice

CLICCA IL LINK per ascoltare il brano "Notte - Lui" di Lois The Voice - sinestetico

-notte-

là fuori i lampioni si bruciano di zanzare e perduti ubriachi: in qualche modo disapprovo.

e la stanza si affonda di nuovo.
dentro alle nostre consumate serrande,
dietro alle nostre consumate domande.
intorno al bianco di due corpi in mutande.

là fuori la luce trionfa di tungsteno,
arcobaleno per ubriachi e zanzare,
per sudori ricchi liberi e collosi:
di libertà, di ricchezza e di colla posso fare a meno
ma lei spinge sonnolenta, lei spinge per entrare
in lunghi nastri giallastri e affettuosi.

Guardo sulla mia pelle, che noi due conosciamo a memoria,
l'ombra a sbarre, che seguo con unghie imprecise
e ne scavo il contorno, e le tengo divise,
incagliato nel letto vischioso di date e di storia.

L'ossigeno che è umido, e poi il tuo deodorante,
i colori dei nostri calzini, e ancora, le nostre mutande,
il sonno che si prende solamente schiena a schiena:
fanno grasso l'orizzonte, fanno l'alito pesante,
fanno l'orologio a muro arreso alla stasi di un istante,
non appena riesci a credere a ciò che stai mettendo in scena.

Io più Tu: io credo solo questo.
Io più Tu: io vedo solo questo.
Io più Tu: però lo accetto presto.
Io più Tu, più scatoloni e scale,
più pannolini e pane,
più pannoloni e vane
speranze di pensione.
Io più Tu, e un guinzaglio per un cane.
Io più Tu.

Io più Tu, fino alla fine: fino a che il sesso sarà incesto.














- 20 marzo 2010 MALEDETTA PRIMAVERA live@Tambourine: DAL BANCONE! -

Differenze tra un buon lavoro al bancone e un buon lavoro sul palco?
Poche, nessuna.

La posizione è (generalmente) sopraelevata; la gente ti si ACCALCA davanti
[nda.: "buon" lavoro sul palco, ma il paragone reggerebbe anche in caso di lavoro così-così, o peggio];
la suddetta gente ti urla quello che vuole da te e tu - se ne hai i mezzi e le competenze - glielo dai; e ci si ubriacano.

Pàgano, per averlo (e - altro considerevole parallelismo - pagano meno di quello che ogni volta credi di meritarti).

E - se di lavoro STRAORDINARIO stiamo qui parlando - scopri di essere un sex-symbol (per un barman questo dà più difficoltà che altro, ma non stiamo a lamentarci!).

Ultimo dettaglio, che qui ci interessa maggiormente, è l'esperienza dell'orizzonte: sia nell'uno che nell'altro caso, nessuno può pensare di accorgersi minimamente di cosa c' al di là di UN METRO dal suo naso.

Non c'è proprio modo.

Luci, impegno, focalizzazione, trance...
Tante cose spiegano il mistero, ma lo lasciano così com'è: inevitabile.
Se qualcosa è al di là della portata del tuo braccio, semplicemente smette di esistere, e rientra in un ambito che - bene o male - non supera il "rumore di fondo".

C'è una sorta di presente costante, in entrambi casi: eterno hic et nunc dal quale si esce, storditi e sfiancati, solo alla fine.
La fine del turno, il cartellino punzonato nella macchinetta con un grossolano "stonk!".
Che brutto rumore fa il tempo quando riparte.

Arrivo a dire che l'artista è un operaio e l'operaio un artista? Si l'ho detto.

Ma è una divagazione.
E mi concede una riflessione personale che sfiora la confessione: e questo è errore che non andrebbe commesso mai!
Perché queste DOVREBBERO essere le considerazioni-dal-bancone di "Maledetta Primavera live@Tambourine"!
E' roba anche seria, da "IO C'ERO!", da "God Bless Rockit Boys!"

L'occasione imperdibile di raccontare un SESTUPLO live (LOIS THE VOICE, AURELIA 520, I DESERTI DI SARA, THE NUV, NINFEANERA, GRENOUILLE) da una posizione privilegiatissima!, raccontare idiosincrasie degli artisti, mostrare del sano backstage.

Beh: sapete cosa? Nel backstage di un SESTUPLO live si lavora.

C'è da farvi sbronzare, da dar da mangiare agli artisti arrivati all'ultimissimo minuto (o dopo), caricare il ghiaccio, svuotare la lavapiatti, bersi magari una cosina.

Di quello che le BAND hanno fatto so quanto ne sappiano LORO di quello che ho fatto IO: pochissimo.

Ogni concerto, per il Vostro umile cronista enbedded, è durato 5 minuti (25-30 nella REALTA'):
i SECONDI, assommati, di tutte le volte in cui magicamente mi accorgevo che succedeva qualcosa NON SOLAMENTE davanti a me, MA ANCHE di fianco!
Su quel palco C'E' qualcuno!
Senti LOIS che bel brano di Piero Ciampi ha scelto come intro ["Viso di Primavera"]! Gli AURELIA, che finalmente incontro dal vivo, così mistici e coinvolgenti! E SARA?! Che volumata!!! Quanti sono i THE NUV?! Sono due, sono quattro, sono mille?! Ma ecco i NINFEANERA: migliorano ad ogni esibizione, hanno per giunta un violinista adesso! Quanto TI SPETTINA il pezzo nuovo dei GRENOUILLE! ...
E poi? E dopo? E alla fine?
E alla fine ti presto attenzione, cerco di sentirti, urlo più forte, per capirti e farmi capire, e si: ti concedo il bis, un altro long island.

No: non te lo posso fare lo sconto, scusami. Preferisci una birra?


domenica 26 settembre 2010

- Abdullah e il Genio Della Bottiglia -

Il sentimento, compresso, marcisce.
E comincia a puzzare.

In qualche modo nessuno capisce,
si continua ad amare.

Non scoperchiate la nostra bottiglia,
è audacia inadatta:

e per vostro figlio, per vostra figlia
conservatela intatta.



[la fiaba: Abdullah il Pescatore, poverissimo, tirando in secca le reti trova una preziosa bottiglia.
Curioso la stappa e ne scappa fuori un terribile Genio, che gli annuncia
"Giacché mi hai liberato, ora io ti ucciderò!"

Ingannato da un antico sultano, imprigionato nella bottiglia, naufrago nel mare, il genio disperato di secolo in secolo aveva promesso di esaudire uno, tre, cento, infiniti desideri a chi l'avrebbe liberato.

Ma nessuno gli aveva mai risposto: lui allora, capito di essere rimasto per sempre solo, aveva giurato che unicamente la morte avrebbe potuto essere la giusta ricompensa per la condanna di quella orribile attesa.
E senza dire più altro si scagliò sul Pescatore.

Ma forse questa storia consiglia soltanto di usare cautela con certi vini troppo invecchiati.]

mercoledì 22 settembre 2010

- Storie D'Appartamento NUOVA INTRO -

Tra il gelo di mura e sguardi
consumano le voglie:
da anni è troppo tardi
per dirsi Marito e Moglie

Non sono affatto eroi:
lui si vuole commesso,
e tra tanga e rasoi
lei mette in affitto il sesso.

Ma credete a me: il nostro
non si chiama cinismo.
Questo squallore mostro
per il vostro voyeurismo.

Sfondiamo le loro porte,
consumiamo le chine:
per storie già morte
serve che arrivi una fine.

lunedì 6 settembre 2010

- Salotto Tambourine - mercoledì 15/09: ALESSANDRO FIORI + NOBILE DUO

I Mercoledì del Tambourine sono ormai un'istituzione.

Può sembrare strano in Brianza, ma non solo per via dei Chupitos a 1 euro. Ogni mercoledì sera il meglio della cultura out of mainstream:

presentazioni di libri, Vernissage, Video Performance, Reading, Slam Poetry,
e naturalmente Squisiti Concerti.


 
Quest'anno prenderà poi il via una speciale collaborazione con la web radio degli studenti del Politecnico di Milano POLIRADIO ( http://www.poliradio.it/ ) che si occuperà di intervistare sul palco i main artists dei mercoledì dei leoni.

I podcast dell'intervista e di una piccola parte dell'esibizione saranno disponibili il martedì successivo alle h 20.30


Prossimi appuntamenti:

 Mercoledì 15 Settembre

ALESSANDRO FIORI (Mariposa) + Nobile Duo

Reading: Marco Frattini presenta il libro "Vedere di corsa e sentirci ancora meno"

H 22.00 - Ingresso up to you, decidi tu quanto pagare.

Mercoledì 22 settembre

HELLZAPOP feat LUCA URBANI (Soerba) + G-Fast

Reading: Antonio Oleari presenta il libro "Destinazione Isola di Weight"

H 22.00 - Ingresso up to you, decidi tu quanto pagare.


 Mercoledì 29 settembre

PIERPAOLO CAPOVILLA & GIULIO FAVERO (Il Teatro degli Orrori) + Pornaghi

H 22.00 - Ingresso 10 euro compresa consumazione.

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Via Audio > Eventi

via Tenca 16, 20038, Seregno (Mb)

Direzione Produzioni

mob: -339 8543404

skype: fabio.paolo.costanza

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venerdì 3 settembre 2010

- vivacissimo, vivacissimo: quasi un valzer, quasi un valzer. vivace. - [exp. endecassillabi a cadenze alternate]

Incontrando un bagliore che so per me,
contorcendo le viscere in un perché,
strapperò, farò a pezzi, a coriandoli,
santità, fede e frati coi sandali.
Trucco un cipiglio accigliato, engagè.


Un tesoro qualcuno lì lo trovò.
La risposta al tuo invito è che non verrò:
anche se saprei svegliarmi più in fretta,
sonno mio, sola avventura perfetta,
da bravo continua il racconto in grammelòt.


Indolenzito da andamenti lisi
mi ascolto ammetterlo: qualcosa omisi.
Pensare: "dire" è simile, ma piano
lambisce la bocca il timbro gitano.
Clandestino sussurro tra i narcisi.

Decisivo come uno si pone:
preferirei presentarvi il mio clone.
Nascosto, tra rami e frasche lì fuori,
spaurito, da miserandi malori,
scopro il non-significato d'azione.

giovedì 2 settembre 2010

- mentalazione - [exp. 9-9 8-8]

Invidio, da quando son nato
i poeti senza la pelle,
per i quali hanno inventato
nostalgia, tramonti e stelle

Ci manca che mi s'avvicini
di soppiatto (va a piedi scalzi)
una voce di uccellini:
delicati suoni falsi.

Non voglio accettare che possa,
una vita tanto noiosa,
trasformarsi nelle ossa
scuotersi dentro una rosa.

Una volizione possente
se luci e parole trastulla
mira al suo solito niente
mira al suo solito nulla.

Gli armonici che intanto sfrutti
li studio con molta attenzione:
ma io vivo in mondi brutti,
non stravolti di passione.

Non devi fraintendere adesso,
non credere che ti disprezzi:
è a me che manca l'accesso,
è a me che mancano i pezzi.

Così anche oggi ho toccato
il fondo di questa lezione:
finalmente deprivato
di una vera ispirazione.

lunedì 30 agosto 2010

- 15.08.67, Bagni Mariuccia - [exp. gliommero]

E come'n riva'l mare
s'ascolta il vento,
ascolta il mio scontento
e il mio dolore:

essendola incolore,
quella medusa,
facendo poche fusa
mi s'avviluppa,
marchiandomi una truppa
di segni rossi.
E coi suoi lunghi e grossi
tentacoloni
mi lascia offesi e proni
i sentimenti,
e par che s'alimenti
delle mie grida!
E alfin che niun più rida
di questo dramma,
io chiamo la mia mamma
di tra i singhiozzi.

sabato 28 agosto 2010

- Covite "Dog Log" -

In teorie d'archi fatti col nulla
scintilla il tocario dalla Battriana:
stretto ai fili di questa trama
mi scopro secondario.

E mentre l'aria si fa più rosa
annuso il brumaggio dei pescatori.
Poteva andare meglio, però
poteva andare peggio.

[bridge?!] Il mito - s'è rattrappito,
le gambe - non scendono più giù.
Il viso - s'è vergognato,
del resto: che vuoi saperne tu?

[rit?!] Che vuoi saperne delle strade,
dei pontili, delle case,
che vuoi saperne tu
di quello che non so neanch'io?
Maschereranno la mia voce,
farò finta di applaudire,
se saprò crederci:
questa morte è da suggerire.

Scardinare un'età cerebrale,
celebrare un'agape senza meta,
nutrendomi da anacoreta
con semi di senape.

Poi l'ossigeno si ferma e ride
se cade iridando la carne e i polmoni:
abbandonato dai rumori
inizia un nuovo Quando


[bridge?!]
[rit?!]

Ciò che è mio è nella tua mano stanca,
anche il nonagio per matrigna chiesa,
se seppellirmi non le pesa
col mio corpo randagio.

Senza saper sciogliersi nel cosmo
il plasma fogarino si distende,
come chioma scura e silente
sull'acqua del mattino.

[bridge?!]
[rit?!]

mercoledì 25 agosto 2010

- duemilaeùno -

Sovrapposizioni squadernate senza modestia:
organo onnipotente di abbaglianti unità
  in bulbi d'estasi.  

Trascinato in catene dolciastre risveglio non c'è:
respiro ossigeno liscio e trasparente che
  sa di limone.  

Se riuscissi a vedermi credo forse capirei:
il concetto di palpebre è il primo a sparire,
  il resto segue.  


Quindi rimane
l'ultimo scordare
e tra le palle di luce balbettare

Qui non è male
non ti preoccupare
sto tra le palle di luce a balbettare

Organo pulsa
di abbaglianti unità,
tutte le palle di luce a balbettare

La vita è falsa:
io voglio stare qua,
sto tra le palle di luce a balbettare

@Torchiera "STORIE D'APPARTAMENTO", dom. 12 settembre 2010

Un poco di onesto battage me lo concedo.

12.settembre.2010 h.21:30


ENSEMBLE PHENIX presenta
@Cascina Autogestita TORCHIERA
(piazzale Cimitero Maggiore 18, MILANO)

 

"STORIE D'APPARTAMENTO": naufragio in tempi di crisi.



di e con:
voce e testi. KARIN FERRANDI
voce e testi. LORENZO. A. P. "LOIS" BALDUCCI
chitarre. ALEX ALBERTI
chitarre. MORENO TORTI
flauto traverso. MASSIMO GUZZETTAA seguire: kid in the oven LIVE


[disclaimer: seguono qui talune riflessioni depresse senza alcuna connessione o influenza attorno allo scopo ultimo del presente post (pubblicizzare l'evento), però l'idea di espungerle mi faceva sentire disonesto: mostrano tutto uno scavare, un contorcersi, c'è il bel finale maniacale, ed è finita che son robe quasi analitiche. io ve l'ho detto.]

Del resto era da un po' che non facevo qualcosa di - inspiegabilmente - più serio del solito: gli antichi fasti di 3 - 4 serate al mese MINIME son lontani lontani lontani.
Che tedio.
Che tedio che tedio.
Di uno SPETTACOLO ho bisogno più o meno quotidianamente, come dei pasti: l'ascetismo però alle volte sa avere il suo analgesico stile.
E d'altra parte in realtà non cerco niente, sono pigro fondamentalmente: millanto allergie alla gente, mentre già mi assopisco aspettando che le novità caschino, dal pero.

Come col Viandante, come il progetto Mobilieri, come tante cose, come il Mozart, e l'Ensemble, e i Sinestetico e prima i Nellacarne, e gli Spherical Grasp e prima i Roz, wooooah che elenco cazzo!
Mette in ordine tante-cose che sempre hanno e avevano, e avevano avuto, una vita concreta, pulsante, sana.
Molte orientate all'avevano e avevano avuto.

Tutto accadutomi attorno, tutto o quasi tutto. Bastava dire sempre di si.
Adattare il più possibile le corde e crescere assieme.
Oh che tenera l'infanzia del poeta!
Insomma, mi sono cresciuto viziato e non so cercarmi le date, ecco.
Che poi perché sto scrivendo i fatti miei? ...Mi piace come vengon su nello sfondo che ho messo alla pagina.

E ne consegue che, se non c'è niente che mi precipiti in testa, potrei anche stare lì fino a rendermi indistinguibile dal muschio.

Stavolta grazie al potere dell'Ensemble Phenix, incarnato in KARIN FERRANDI
si va in esplorazione: alla Cascina Autogestita TORCHIERA, Milano.
Antico centro sociale, roba da tantodicappello.
Il posto è FIGO, la gente è carina, ci crede.
Ed anche non fosse, è almeno lontano.
Se dovessi trovarmi con solo 3 facce davanti, che siano 3 facce nuove.

MA SI FA COSI' UN BATTAGE?!


Non insegna niente rockit?! E rollingstone, e ilmucchioeselvaggio, e quelle riviste fighette che leggo dinascòsto e sono piene di gente con la camicia a righe e gli occhiali con la montatura spessa?
Non! Jamais! Ripudio queste moscerie da poetino afflitto!
Sapido come Vian, burbanzoso come Carducci!
La parte la so, la storia è alquanto figa però non ve la racconto, e godo quando sento quei tre suonare assieme: sarà grande amore sul palco, soprattutto se l'Alberti finirà nudo.
Grande amore sul palco. Si. Grande amore.

venerdì 20 agosto 2010

- Buon viaggio, caro. - [exp. esametro dattilico]

Resta la folla a fissare la strada: che cosa succede?

Disordinato l'asfalto: qua denti, lì mani, là un piede.

Dicono che provenendo da destra alquanto spedito
ei superasse una vecchia carretta mostrandole il dito.
Ma qualche volta il destino è più giusto di quanto sia duro:
e per guardare una giovane donna non vide quel muro.

Spesso ad autisti del genere si mandan ricchi accidenti:
ma mazzi di crisantemi saranno più che sufficienti.

Spesso ci s'augura che gente simile si faccia male,
forzandoci poi a stare seri durante tutto il funerale.

sabato 14 agosto 2010

Darsi delle regole.

Lì, mite.

Lì mi temo
Lì mi tedio
Lì mi telecomando
Lì mi teorizzo.

Lì mi testo
Lì mi tematizzo
Lì mi testimonio
Lì mi temporizzo.

Lì mi tengo
Lì mi tendo
Lì mi telestetizzo
Lì mi tellurizzo.

Lì mi telepatisco
Lì mi tenomizzo
Lì mi tecnifico
Lì mi telecauterizzo.


Lì mi teizzo
Lì mi tergo
Lì mi termino
Lì mi tessero
Lì mi tempro
Lì mi tento
Lì mi teatralizzo
Lì mi terrorizzo.

venerdì 13 agosto 2010

- intro -

signor giudice:
sbaglio come respiro,
senza pensarci.

significarsi
incollando parole.
fingendo forte.

la curiosità
fa voltar la pagina:
qui non c'è niente.