martedì 18 settembre 2012

dieci - tredici


Il nucleo del problema
dev'essere l'assenza di un amico immaginario,
penso, seduto in cucina,
mentre chiudo e poi accendo la seconda
del mattino.

La prima è già in bocca al bar,
e impasta le cazzate scambiate con la padrona
sopra al primo caffè - che non mi va di ber da solo.
La coerenza informale delle 10 del mattino
copre l'assenza pneumatica di un qualunque pensiero,
e dà moderato sfogo ai capillari che incrostano il cranio,
scricchiolanti di calcare che immagino
biancastro e inasprito come un vecchio vedovo
in coda al supermarket.

Il succo del problema,
che bevo piano accompagnandolo alla terza
del mattino
è la mancanza dell'amico immaginario.
L'amico immaginario è basilare,
offre paziente la sponda alle paturnie,
le riflette e le reinvia al mittente:
magari non le scioglie, quello mai,
ma è una cosa che succede,
si infila sotto alla pigrizia una tensione
verso una qualche forma d'auto-cognizione.
Di botto c'è qualcosa che si riesce a raccontare,
insabbiarsi nel divano non è più sfacelo e noia:
è uno scambio, è una storia, è lo scontro eterno tra il bene e il male.

Il bene è interpretato dall'amico immaginario.
Magistralmente.
Mette all'angolo, rintuzza, va di clava e di fioretto,
ha un vocabolario parecchio più ampio del mio,
una gamma sconfinata di mimiche espressive
e maggior capacità grammaticale:
lui è il cacciatore, io sono l'animale.

Comincio a preparare - qual è? - la quarta,
prima di pranzo.
L'amico immaginario sfuma dietro il primo sbuffo di nebbia azzurrina,
perde il volume.
Si fa incerta la sua necessità:
se non ti sento non puoi fottermi,
ti ho fregato di nuovo, stupido coso dentro alla mia testa!
Butto l'occhio all'orologio della cucina: è l'una.
Ora di cibo, che cerco dentro al freezer,
il mio menu è identico
al mio menu di ieri,
che è già un gran bel qualcosa, dopo
due settimane senza fare la spesa.

La regolarità si fonda sul
concatenarsi rigoroso dei principi:
e noi seguiamoli!
Impermeabili a qualsiasi consistenza,
il pranzo apre a un altro nuovo giorno
messo in salvo dagli stimoli.