giovedì 7 ottobre 2010

"Notte - Lui" di Lois The Voice

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-notte-

là fuori i lampioni si bruciano di zanzare e perduti ubriachi: in qualche modo disapprovo.

e la stanza si affonda di nuovo.
dentro alle nostre consumate serrande,
dietro alle nostre consumate domande.
intorno al bianco di due corpi in mutande.

là fuori la luce trionfa di tungsteno,
arcobaleno per ubriachi e zanzare,
per sudori ricchi liberi e collosi:
di libertà, di ricchezza e di colla posso fare a meno
ma lei spinge sonnolenta, lei spinge per entrare
in lunghi nastri giallastri e affettuosi.

Guardo sulla mia pelle, che noi due conosciamo a memoria,
l'ombra a sbarre, che seguo con unghie imprecise
e ne scavo il contorno, e le tengo divise,
incagliato nel letto vischioso di date e di storia.

L'ossigeno che è umido, e poi il tuo deodorante,
i colori dei nostri calzini, e ancora, le nostre mutande,
il sonno che si prende solamente schiena a schiena:
fanno grasso l'orizzonte, fanno l'alito pesante,
fanno l'orologio a muro arreso alla stasi di un istante,
non appena riesci a credere a ciò che stai mettendo in scena.

Io più Tu: io credo solo questo.
Io più Tu: io vedo solo questo.
Io più Tu: però lo accetto presto.
Io più Tu, più scatoloni e scale,
più pannolini e pane,
più pannoloni e vane
speranze di pensione.
Io più Tu, e un guinzaglio per un cane.
Io più Tu.

Io più Tu, fino alla fine: fino a che il sesso sarà incesto.














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