giovedì 7 ottobre 2010

- 20 marzo 2010 MALEDETTA PRIMAVERA live@Tambourine: DAL BANCONE! -

Differenze tra un buon lavoro al bancone e un buon lavoro sul palco?
Poche, nessuna.

La posizione è (generalmente) sopraelevata; la gente ti si ACCALCA davanti
[nda.: "buon" lavoro sul palco, ma il paragone reggerebbe anche in caso di lavoro così-così, o peggio];
la suddetta gente ti urla quello che vuole da te e tu - se ne hai i mezzi e le competenze - glielo dai; e ci si ubriacano.

Pàgano, per averlo (e - altro considerevole parallelismo - pagano meno di quello che ogni volta credi di meritarti).

E - se di lavoro STRAORDINARIO stiamo qui parlando - scopri di essere un sex-symbol (per un barman questo dà più difficoltà che altro, ma non stiamo a lamentarci!).

Ultimo dettaglio, che qui ci interessa maggiormente, è l'esperienza dell'orizzonte: sia nell'uno che nell'altro caso, nessuno può pensare di accorgersi minimamente di cosa c' al di là di UN METRO dal suo naso.

Non c'è proprio modo.

Luci, impegno, focalizzazione, trance...
Tante cose spiegano il mistero, ma lo lasciano così com'è: inevitabile.
Se qualcosa è al di là della portata del tuo braccio, semplicemente smette di esistere, e rientra in un ambito che - bene o male - non supera il "rumore di fondo".

C'è una sorta di presente costante, in entrambi casi: eterno hic et nunc dal quale si esce, storditi e sfiancati, solo alla fine.
La fine del turno, il cartellino punzonato nella macchinetta con un grossolano "stonk!".
Che brutto rumore fa il tempo quando riparte.

Arrivo a dire che l'artista è un operaio e l'operaio un artista? Si l'ho detto.

Ma è una divagazione.
E mi concede una riflessione personale che sfiora la confessione: e questo è errore che non andrebbe commesso mai!
Perché queste DOVREBBERO essere le considerazioni-dal-bancone di "Maledetta Primavera live@Tambourine"!
E' roba anche seria, da "IO C'ERO!", da "God Bless Rockit Boys!"

L'occasione imperdibile di raccontare un SESTUPLO live (LOIS THE VOICE, AURELIA 520, I DESERTI DI SARA, THE NUV, NINFEANERA, GRENOUILLE) da una posizione privilegiatissima!, raccontare idiosincrasie degli artisti, mostrare del sano backstage.

Beh: sapete cosa? Nel backstage di un SESTUPLO live si lavora.

C'è da farvi sbronzare, da dar da mangiare agli artisti arrivati all'ultimissimo minuto (o dopo), caricare il ghiaccio, svuotare la lavapiatti, bersi magari una cosina.

Di quello che le BAND hanno fatto so quanto ne sappiano LORO di quello che ho fatto IO: pochissimo.

Ogni concerto, per il Vostro umile cronista enbedded, è durato 5 minuti (25-30 nella REALTA'):
i SECONDI, assommati, di tutte le volte in cui magicamente mi accorgevo che succedeva qualcosa NON SOLAMENTE davanti a me, MA ANCHE di fianco!
Su quel palco C'E' qualcuno!
Senti LOIS che bel brano di Piero Ciampi ha scelto come intro ["Viso di Primavera"]! Gli AURELIA, che finalmente incontro dal vivo, così mistici e coinvolgenti! E SARA?! Che volumata!!! Quanti sono i THE NUV?! Sono due, sono quattro, sono mille?! Ma ecco i NINFEANERA: migliorano ad ogni esibizione, hanno per giunta un violinista adesso! Quanto TI SPETTINA il pezzo nuovo dei GRENOUILLE! ...
E poi? E dopo? E alla fine?
E alla fine ti presto attenzione, cerco di sentirti, urlo più forte, per capirti e farmi capire, e si: ti concedo il bis, un altro long island.

No: non te lo posso fare lo sconto, scusami. Preferisci una birra?


2 commenti:

  1. decisamente amarcord: ma "a thing of beauty is a joy for ever", diceva sempre la mia bambinaia

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  2. giusto per evitare strane incomprensioni:

    si: l'ho scritto io
    si: accenno a un "Lois" in terza persona
    si: sono sempre io: Lois il barista e Lois il performer sono in realtà sempre Lois
    si: c'avevo i miei motivi...

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