venerdì 3 settembre 2010

- vivacissimo, vivacissimo: quasi un valzer, quasi un valzer. vivace. - [exp. endecassillabi a cadenze alternate]

Incontrando un bagliore che so per me,
contorcendo le viscere in un perché,
strapperò, farò a pezzi, a coriandoli,
santità, fede e frati coi sandali.
Trucco un cipiglio accigliato, engagè.


Un tesoro qualcuno lì lo trovò.
La risposta al tuo invito è che non verrò:
anche se saprei svegliarmi più in fretta,
sonno mio, sola avventura perfetta,
da bravo continua il racconto in grammelòt.


Indolenzito da andamenti lisi
mi ascolto ammetterlo: qualcosa omisi.
Pensare: "dire" è simile, ma piano
lambisce la bocca il timbro gitano.
Clandestino sussurro tra i narcisi.

Decisivo come uno si pone:
preferirei presentarvi il mio clone.
Nascosto, tra rami e frasche lì fuori,
spaurito, da miserandi malori,
scopro il non-significato d'azione.

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